Investire in arte può rappresentare un’alternativa reale? I meccanismi e le regole del settore per scegliere al meglio.

Investire in opere d’arte significa investire in una passione. È affascinante, ma molto complicato.

La passione quando prevale non aiuta ad avere la freddezza e la razionalità necessarie per approcciare a questi beni, che possiamo quindi considerare come una vera e propria asset class alternativa.

Anche altri interessi possono rappresentare strumenti d’investimento alternativi, come accade per le collezioni di francobolli e monete o per i vini.

Le caratteristiche che devono avere per essere considerati veri e propri strumenti d’investimento sono comuni, anche se certi aspetti rimangono particolari e unici.

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Cosa significa investire in arte?

Per le opere d’arte esiste un valore iniziale (in gergo finanziario “di carico”), che costituisce il prezzo di acquisto del bene.

Il prezzo di acquisto è quello che il mercato riconosce in quel momento all’opera d’arte.

Può essere molto diverso dal valore storico-artistico, che un esperto del settore può conferire all’opera stessa. E diverso dal prezzo che un assicuratore può riconoscere al manufatto, ai fini di tutelarne il valore e il proprietario.

Molte cose che abbiamo nelle nostre case, per le quali nutriamo forti passioni, possono essere considerate opere d’arte, ma non tutte sono idonee a essere utilizzate ai fini dell’investimento.

Allo stesso tempo le opere d’arte che possono rappresentare degli investimenti hanno delle caratteristiche precise.

Vediamo insieme quali sono queste caratteristiche, che gli esperti utilizzano per definire un’opera d’arte tale e soprattutto commercializzabile.

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Quali sono le caratteristiche che un’opera d’arte deve avere per farne un investimento?

Ogni oggetto d’arte ha degli aspetti, valutabili oggettivamente e valorizzati secondo una metrica condivisa, che gli permettono di essere commercializzato. Vediamo di quali elementi si tratta.

1. Unicità

Per investire in un’opera d’arte questa deve essere unica.

I pezzi in serie, per quanto possano essere preziosi, non vengono considerati opere d’arte.

Il requisito dell’unicità sotto intende l’esclusività, caratteristica che risulta determinante nella valutazione della stessa.

Più versioni dello stesso quadro, o dello stesso soggetto, non fanno venire meno l’unicità del pezzo che si sta valutando.

Un esempio si ha nel caso delle sculture. È, infatti, universalmente riconoscimento l’assioma per il quale una scultura possa essere considerata “unica” purché riprodotta in non più di nove esemplari numerati, approvati e firmati dall’autore.

2. Riconoscibilità

È indispensabile per investire in opere d’arte che queste siano individuabili e identificabili nel loro contesto artistico, per permetterne la valutazione e la comparazione.

Spesso gli esperti d’arte e i galleristi si rifanno a opere simili o appartenenti allo stesso periodo storico per giungere a una valutazione.

Risulta quindi indispensabile che l’opera sia riconoscibile, più lo è e meno opinabili diventano le valutazioni.

Questa caratteristica inoltre rende appetibile l’investimento anche per i “non addetti ai lavori”, perché senza avere un’esperienza profonda, possono immediatamente percepirne l’appeal.

3. Temporalità

Nella storia dell’arte spesso non sono stati i soggetti o i contenuti diretti a far emergere un artista e le sue opere.

Spesso i contenuti indiretti racchiusi in un’opera d’arte hanno reso degna di nota l’opera stessa.

In molti casi il momento di passaggio da un’epoca all’altra ha conferito alle opere, che hanno sancito questo passaggio, una caratteristica di atemporalità e di universalità che le hanno rese riconoscibile.

L’identificabilità e la dimensione universale deriva dalla differenza sostanziale rispetto all’epoca – o dallo stile – precedente precedente.

La rottura, il cambio, la differenziazione sono caratteristiche ricercate e utili per rendere un’opera d’arte uno strumento d’investimento.

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Come investire in arte oggi?

I mezzi di comunicazione, che ormai praticamente tutti abbiamo a disposizione, permettono di reperire tantissime informazioni e allo stesso tempo di condividerle nel minor tempo possibile.

Questo aspetto influisce sul concetto di arte stessa e sulla rapidità con la quale un artista, un’opera o uno stile viene oggi riconosciuto universalmente dal mercato.

Risulta quindi fondamentale appoggiarsi a operatori specializzati, qualificati e riconosciuti per avventurarsi nell’arte da investimento.

Solo in questo modo si potranno avere indicazioni aggiornate e imparziali prima di acquistare un’opere d’arte.

Investire in questo settore richiede una gestione particolare e attenta sotto diversi punti di vista.

Bisogna adottare lo stesso approccio riservato agli assets del patrimonio, ma con qualche accorgimento in più.

Protezione, custodia e trasmissione richiedono oggi delle competenze che vanno oltre al possesso del “pezzo”.

Va tenuto in considerazione il valore allocato in questa asset class ai fini della valorizzazione del patrimonio stesso, del passaggio agli eredi e alla valutazione del rischio complessivo.

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Quali sono i rischi degli investimenti in opere d’arte?

Esistono diversi rischi legati a questa tipologia d’investimento, che vanno conosciuti e tenuti in considerazione quando si desidera investire in opere d’arte.

  • Provenienza
    Ci sono rischi legati alla provenienza delle opere, che espongono l’investitore a incognite diverse rispetto a quelle degli investimenti classici.
    Non ultimo il riciclaggio o la ricettazione di beni rubati.
  • Autenticità
    Va considerato il rischio legato all’autenticità dei pezzi.
    Inutile evidenziare la dannosità di buttare dei soldi per qualcosa di “falso”.
  • Costi di acquisizione e gestione
    Vanno classificati come rischi anche i costi legati alle transazioni, al trasporto, alla custodia e conservazione delle opere stesse.
    Tanti operatori improvvisati richiedono compensi fuori mercato e spesso ingiustificati per mediazioni di dubbia efficacia.
    Spostare una scultura o un quadro di valore richiede un’esperienza non comune, forse non sai che esistono aziende considerate all’avanguardia mondiale proprio in Italia. Non puoi pensare di farlo attraverso gli operatori delle consegne tradizionali.
  • Assicurazione
    Esistono alcuni rischi che devono essere coperti da assicurazioni che abbiamo comprovata esperienza nel settore artistico.
    Valutare e coprire tutti rischi legati a una precisa opera d’arte richiede esperienza notevole.
    Competenze che non possono certo essere richieste a un agente di zona, che si deve occupare di tutti i settori che un’agenzia di assicurazione deve ricoprire.
    Il tuo “pezzo” deve essere tutelato nel migliori dei modi, perché un danno non coperto incenerisce immediatamente e irrimediabilmente tutto il tuo capitale.
    Non assicurare, sotto assicurare o assicurare male la tua collezione è un rischio che non ti puoi permettere di correre.
  • Illiquidità
    Va classificato come rischio anche l’illiquidità dei mercati di riferimento, spesso dovuta a fattori storici difficili da stimare ex-ante.
    Vendere un’opera d’arte richiede tempi diversi e incerti rispetto al qualsiasi strumento finanziario che al contrario viene regolamentato anche in questo aspetto.

Quanto investire in arte? E per quanto tempo?

Quando si approccia a uno strumento sotto forma d’investimento, gli aspetti da avere ben chiari sono sempre gli stessi.

Se l’approccio che hai nei confronti dell’investimento in opere d’arte è esclusivamente passionale, perché ti rende felice guardare e possedere quel pezzo, il mio consiglio è di non andare oltre, perché è corretto che tu spenda quanto e come vuoi il tuo denaro.

In questo caso, goditi i tuoi e pezzi e non pensare al loro valore.

Se invece intendi utilizzare l’arte come asset class per diversificare, il discorso è differente.

È corretto ragionare su:

  • quanto del tuo patrimonio vuoi destinare all’investimento in opere d’arte;
  • il tempo da detenere e immobilizzare il patrimonio attraverso di esse;
  • che rischio vuoi assumere;
  • quale funzione devono avere all’interno della tua strategia d’investimento;
  • se e come trasmetterle agli eredi, piuttosto che creare una fondazione.

Questi sono gli aspetti che vanno approfonditi con il tuo consulente di fiducia, che abbia le competenze e la strutture necessarie per affiancarti in questa difficile valutazione.

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Dovendo ragionare in termini d’investimento, non esiste una “ricetta” unica e valida per tutti, in ogni situazione e che possa rispondere in modo univoco ai quesiti che ci siamo appena posti.

Ogni caso va valutato nelle sue peculiarità e inquadrato nella strategia complessiva della gestione del patrimonio nella sua interezza.

Emerge quindi evidente la centralità e la funzione del consulente, che deve possedere la visione globale degli aspetti complessivi legati alla gestione del tuo patrimonio.

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